Sculpture restoration course, Utrecht, The Netherlands. Restoration St. Jans church Utrecht.
"Only a handfull of artists have the ability to blow life into their work. Christine Boré is one of these few. Powerful yet subtle, like a hand reaching out gently into the depths of life itself, Christine's work needs to be looked after like plants, provide ample light, breathing room and they will flourish. (1997)
"Most pieces of art require an appendum explaining what it is supposed to mean, and why you should think it is art with capital letters. Not so here. Deceptively pure, simple and straightforward, Christine's work takes you on a journey towards the boundaries of how you experience life. Be prepared. (2002)
"Rumoured to be one of the most significant artists during her lifetime, Christine has been surprisingly reclusive and modest about her work." [...] "Go see now (2006)
"Art, like the sciences, can apply to many different subjects, sociology, psychology, even art itself. Most of such contemporary art fades in meaning to merely break the monotone pattern of wallpaper. Christine's art is of the highest order, it tells us about, and let's us experience a deeper realm of reality. One just has to look and step in.. (2002)
Anna Rita Regis.
Davanti a Christine Boré I sogni cromatici di Vincent Van Gogh accompagnano l'infanzia di Christine Boré che inizia ben presto a disegnare a casa del Prof. Bremmer noto collezionista amico di famiglia. La pittrice olandese, frequentata l'accademia di belli arti di Groninga, sceglierà la scultura, scoprendo la tridimensionalità, valido supporto per il suo iter pittorico. Dopo un incidente stradale Christine ritorna alla pittura acquarello e i suoi frequenti soggiorni ad Alghero (1987 – 1993) accanto alla natura selvaggia e splendente si esprimono nei sottofondi colorati con i pastelli ad olio. Il ritorno in Olanda segna per l'artista il passaggio alla pittura ad olio con una ricerca più consapevole nelle sue rappresentazioni metafisiche legate al linguaggio Freudiano. La sua appartenenza al realismo magico, (corrente scoperta da ROH nel 1925) si riflette in opere come "cantico dei cantici", "l’amore", "vedrai" e "carovana della vita", ove sfondi paesaggistici, animali, oggetti, non sono in correlazione tra loro ma divengono visioni ieratiche e apocalittiche. Sacralità e mistero della vita pervadono la mente dell'eclettica artista, vicina ai racconti surrealistici di Hubert Lamp letterato del non sens. Christine Boré esprime nelle sue opere la fragilità della natura sospesa, tra essere e non essere, tra il sacro e il profano tra la solennità del tempo e l’attimo fuggente. Nel divenire incessante della sua creazione artistica, l'uccello rapace diviene un alato messaggero, la donna allo specchio un'artista incompresa, il cavallo con la criniera al vento accanto alle stelle marine un sogno dell’infanzia. Gli stati d'animo proiettati nei suoi quadri ci fanno sognare ed anche riflettere sul destino umano. È importante osservare come l'artista ha voluto rappresentare simbolicamente nei suoi quadri l'indifferenza esistenziale e la solitudine dell'uomo. La pittura di Christine Boré è al tempo stesso fisica e metafisica reale e simbolica, quasi un manifesto del "male di vivere" del grande poeta Eugenio Montale.
Dott.ssa Costanza Rinaldi.
Un equilibrio precario tra realtà e immaginario, nel quale la metafisica e il simbolismo si uniscono a creare il realismo delle sue tele. L'opera di Christine Borè è decisamente scultorea, la costruzione prospettica non viene mai meno e l'unione dei diversi elementi conferiscono una particolare magia alla narrazione delle vicende.
"A voyage from dark to light" - Theatre productions with opera singer Gabrielle Boré and students. A journey of discovery through her oil pastels accompanied by music, song and dance, and prose written by Christine.